sabato 12 maggio 2012

Mario Stefano Tonda su Giacinto & Vincenzo Calderara e la musica tastieristica Sabauda del XVIII secolo



Domenica 20 maggio, ore 17,00 terzo appuntamento 
dell'anno sociale in corso, organizzato


Lezione-concerto di Mario Stefano Tonda su
ultima fatica discografica del musicista e musicologo torinese, sostenuta da un meticoloso lavoro filologico 
compiuto sulle fonti musicali.


[...] Una volta riportate alla luce le due Sonate in tre tempi di Giacinto e Vincenzo Calderara (rispettivamente padre e figlio) – il linguaggio delle quali incamera elementi viennesi, reminiscenze venete, nonché spunti ascrivibili alla scuola napoletana, il vetusto segno musicale è stato vivificato in suono dalla moderna galanterie di Mario Tonda.
Leggerezza, ampia varietà di tocco e fraseggio, bel suono, ma soprattutto cantabilità sono le cifre che contraddistinguono una lettura viva sì, ma non nervosa, equilibrata, ma non distaccata, per nulla scontata. Perché l’interprete affronta le pagine dei Calderara e del pinarolese Ignazio Pacotto – oltre che degli altri autori che potremmo definire «di cornice» – con lo stesso rispetto che si deve avere per C. P. E. Bach, per Haydn o per Mozart, cercando di penetrarne lo spirito che a prima vista potrebbe risultare superficialmente edonistico, al contrario cela sovente i recessi dell’animo umano che solo chi si commuove veramente sa poi manifestare. E Tonda prima ancora che commuovere il pubblico ha commosso sé stesso; complice di questa ideale alchimia è la copia Paul Mc Nulty (Praga, 2004) di un fortepiano viennese costruito da Anton Walter intorno al 1805, scelta per la presente registrazione. 
                                                                                                                                                                                        Michele Bosio


Sede del Sodalizio: 
Cremona – Casa Sperlari 
Via Palestro 32