martedì 15 dicembre 2015

La favola di Natale

Giovedì 17 dicembre, alle ore 17,30, si svolgerà presso la sede dell’ADAFA (via Palestro 32) un incontro-dialogo su La Favola di Natale composta da Giovannino Guareschi nell’inverno del 1944, quando si trovava internato nel lager di Sandbostel in Polonia. Si tratta di un’opera forse meno conosciuta al grande pubblico rispetto ai romanzi che raccontano le vicende dei mitici Don Camillo e Peppone, resi popolari dalle famose versioni cinematografiche, ma non per questo meno coinvolgente e significativa della straordinaria versatilità di comunicare di una delle penne che hanno maggiormente segnato l’immaginario collettivo di generazioni nell’Italia del Novecento. Protagonisti della favola: un papà prigioniero (lo stesso Guareschi), un bambino (Albertino, suo figlio), una nonna (quella di Albertino), un campo di concentramento e tante altre figure che, tra il reale e il fantastico, il serio e l’ironico, intrecciano, con un linguaggio di straordinaria semplicità, la storia tenerissima di una poesia, nata dal cuore di un bambino e capace di volare nel vento fino alla “Foresta degli Incontri”. Qui, in questa sorta di terra di nessuno che si incunea tra il paese della Pace e quello della Guerra, finalmente Albertino incontra il suo babbo, fuggito in sogno dal brutto recinto del campo di concentramento per passare la notte di Natale insieme al figlioletto.
La presentazione della Favola di Natale vuole proporsi come l’ideale prosecuzione dell’omaggio che l’ADAFA aveva tributato a Guareschi alcuni anni fa per celebrarne il centenario della nascita, avvenuta a Fontanelle di Roccabianca, in provincia di Parma, nel 1908. In quell’occasione era intervenuta anche la figlia Carlotta, la “Pasionaria” di tanti divertenti episodi pubblicati dallo scrittore in opere come lo Zibaldino e il Corrierino delle Famiglie , che aveva svelato lati inediti del Guareschi casalingo.

Il pomeriggio sarà dedicato proprio a Carlotta, recentemente scomparsa e si avvale della trasposizione scenica dell’attore Jim Graziano Maglia, con la collaborazione di Cele Coppini, Vincenzo Montuori e di Pierantonio Bonetti, coordinatore della Commissione Cultura. L’incontro, introdotto dalla presidente dell’ADAFA, Raffaella Barbierato, è aperto a tutti.


sabato 12 dicembre 2015

Giornata dell'Esperanto

Lunedì 14 dicembre, ore 18, presso la sede dell'ADAFA  in occasione della giornata dell'Esperanto, 
Davide Astori presenta il volume Il progetto (FEI, 2013; trad. in italiano 2015) di Massimo Miconi, un romanzo in esperanto tradotto dallo stesso Astori. Sarà presente l'Autore.

Il Giorno di Zamenhof (Zamenhofa Tago in Esperanto), anche chiamato Giorno dell'Esperanto, è celebrato il 15 dicembre, il giorno della nascita del creatore dell'Esperanto L. L. Zamenhof.È il giorno più celebrato nella Cultura esperantista.


mercoledì 9 dicembre 2015

Concerto di Natale

L'A.D.A.F.A. come ogni anno offre ai Soci e agli amici il tradizionale concerto di Natale. Quest'anno protagonista sarà la musica da camera, con il quintetto costituito da Patrizia Bernelich pianoforte, Camillo Mozzoni oboe, Davide Felici clarinetto, Alfredo Pedretti corno ,Fausto Polloni, fagotto, che proporranno il Quintetto in Mi bemolle maggiore K. 452 di W.A. Mozart e il Quintetto in Mi bemolle maggiore op. 16 di L.van Beethoven

sabato 12 dicembre 2015 alle ore 17,30

Concerto di Natale

martedì 1 dicembre 2015

Viaggio intorno all'uomo: mostra SERENO CORDANI

Il 6 Dicembre alle ore 17 verrà inaugurata la mostra di opere di Sereno Cordani, artista cremonese scomparso nel 1985, che la figlia Tiziana unitamente all’ADAFA dedicano al Maestro nel trentennale della morte. In Casa Sperlari, via Palestro 32, saranno esposti disegni e dipinti raccolti sotto il titolo Viaggio intorno all’uomo. E’ infatti questo il cardine tematico di gran parte della produzione del Maestro cremonese, il quale ha indagato a lungo e appassionatamente il rapporto, quasi mai lineare e spesso violento e contorto, esistente sia all’interno che all’esterno della realtà dell’uomo stesso. In questa rassegna sono evidenziati tre cicli che sondano tre diversi versanti umani: il rapporto tra uomo e lavoro, che interseca anche i rapporti affettivi e famigliari, in oltre una dozzina di grandi disegni a inchiostro su carta bagnata risalenti al 1951, finora inediti; un secondo ciclo, esposto anche nella importante mostra dedicata all’alluvione del 1952 a Rovigo, a cura di Laura Gavioli e Vittorio Sgarbi, in cui il tema del devastante incontro con la forza della natura si intreccia con la dolente presenza della morte sul lavoro, in fogli ad inchiostro di china su carta asciutta ed in un dipinto a tempera su tela del 1972, in una memoria che non si abbandona al dolore ma, idealmente, addita nella violenza dell’uomo sull’uomo la vera dominante del rapporto sociale. Alla guerra, come massima espressione di questa violenza razionalmente perseguita, è infatti dedicato il terzo ciclo di opere dell’artista: si tratta di dipinti a tempera o a tecnica mista su tela e su tavola lignea di grande intensità espressiva e di sorvegliato linguaggio, testimoni di un magistero non solo artistico e formale ma anche etico e culturale dell’arte di Cordani, che gli è stato più volte riconosciuto, eseguiti negli anni Settanta