mercoledì 13 maggio 2015

Il punto su..."Edo ergo sum"

  lunedì 18 maggio, con don Marco D'Agostino


L'ADAFA è giunta a metà del percorso del progetto Edo ergo sum, quattro incontri dal 4 al 25 maggio (presso la sede del Sodalizio) con studiosi e rappresentanti delle tre maggiori religioni monoteiste per una riflessione sul cibo come strumento di dialogo e conoscenza (con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Cremona, essendo il progetto inserito nell'ambito di Cultura a Cremona 2015). Con i primi due interventi di Ibrahim Gianluigi Spina (della comunità musulmana di Milano e membro della Fondazione "Mahmut Huday") e di Yehuda Giavarini (presidente della Comunità ebraica di Parma) l'idea di un confronto-dialogo fra le religioni abramitiche sul tema del cibo nei suoi aspetti più diversi, culturali in senso lato, da quello tradizionale a quello sacrale, si è mostrato, anche nella presenza di un pubblico attento e pieno di domande, vincente; e, cosa ulteriormente significativa, ha sottolineato l'interesse a meglio conoscere i nostri vicini di casa in quella che è la loro specifica visione del mondo. Tante le specificità di ciascuna cultura, così tante da non valere la pena nemmeno tentare di riassumerle in breve, attendendo gli Atti che, al termine del percorso, raccoglieranno le presentazioni dei relatori.
I prossimi due incontri saranno (sempre alle 17,30 presso la sede dell'ADAFA, Via Palestro 32) lunedì 18 maggio, con don Marco D'Agostino che proporrà un incontro dal titolo "Date voi stessi loro da mangiare "(Luca 9,13) e lunedì 25 maggio con la conferenza del prof. Filippo Maria Gambari (Sovrintendente Beni archeologici per la Lombardia e docente di Storia dell'alimentazione): Cultura alimentare tra tecnologia e armonia: le origini.


Gianluigi Spina e Davide Astori all'incontro di apertura del 4 maggio




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