mercoledì 20 marzo 2013

GIOVEDÌ 4 APRILE, CONFERENZA STRAORDINARIA all’A.D.A.F.A. di GIULIA CRIPPA




La Commissione Cultura A.D.A.F.A.
organizza una


CONFERENZA STRAORDINARIA
SUL TEMA:

Politiche pubbliche e sociali:
MUSEI, MUSEALITÀ, CONSERVAZIONE



RELATRICE
Professoressa GIULIA CRIPPA

Libera Docente
all’Università di São Paolo del Brasile




GIOVEDÌ 4 APRILE
ore 17,30

Sede A.D.A.F.A.
Via Palestro, 32 (Casa Sperlari)  



ABSTRACT


I cambiamenti che hanno investito il mondo negli ultimi decenni, attraverso i meccanismi della globalizzazione e delle sue tecnologie, hanno investito anche il nostro modo di intendere e di vivere la cultura. L’idea di museo come luogo deputato al compito di rendere pubbliche le arti, i mestieri e le meraviglie, trasformandoli in memorie, in testimonianze materiali capaci di sostenere la proposta culturale di una società, non è scomparsa ma si è trasformata in un campo di discussione capace di coinvolgere non più soltanto il mondo degli studiosi e degli esperti ma anche parti consistenti della società civile. Si calcola che, ogni anno, in tutto il mondo, aprano le porte al pubblico un centinaio di nuovi musei, frequentemente legati a collezioni private che si trasformano in fondazioni o case-musei, per non parlare di musei che si espandono al di fuori delle loro strutture fisiche, coinvolgendo comunità o città intere, “musealizzando” il quotidiano. Ci si può chiedere, a questo punto, che cosa significa la partecipazione di questa società civile, spesso rappresentata da gruppi e associazioni. L’idea è che i cittadini giochino, comunque, un ruolo più diretto nelle decisioni pubbliche, in questo caso le decisioni sulle politiche culturali, attraverso il loro coinvolgimento sulle questioni legate all’idea di patrimonio e, soprattutto, della sua conservazione. Senza il “sentirsi parte” della memoria, senza partecipazione alla condivisione proposta da ciò che costituisce un patrimonio, l’atto della conservazione perde la sua “naturalità”, diventa difficile da realizzare. né si troveranno ragioni ne’ economie per la conservazione.