mercoledì 20 marzo 2013

LA SETTIMANA VERDIANA DELL’ADAFA 7, 9, 14 APRILE 2013






La S.V. è invitata 
agli incontri de


LA SETTIMANA VERDIANA DELL’ADAFA
7, 9, 14 APRILE 2013

Conferenze, lezioni, ascolti guidati nel 200° anniversario 
della nascita di Giuseppe Verdi (1813-1901)




7 aprile M° Roberto Codazzi (Cremona), tema: 
Verdi e Cremona.

9 aprile Prof. Plinio Perilli (Roma), tema: 
La scrittura s’incanta in musica: 
Bruno Barilli (1880-1952) e Alberto Savinio (1891-1952).

14 aprile Evelino Abeni (Cremona), tema: 
Grandi interpreti “verdiani” cremonesi.





***



Tutti gli appuntamenti si svolgeranno 
alle ore 17:30
presso la sede dell’A.D.A.F.A., 
via Palestro 32, Cremona


ABSTRACT


«Giuseppe Verdi e Cremona» – Cremona era essenzialmente per Verdi la città degli affari. Qui veniva con una certa regolarità nei giorni di mercato, arrivando da Sant'Agata e guidando personalmente il calesse, a fare compravendita di prodotti per la sua attività di imprenditore agricolo. Considerava il “maggengo” cremonese il migliore in assoluto, ma della nostra città apprezzava egli stesso le più rinomate prelibatezze, dal “pane portento” alle tradizionali specialità quali torrone e mostarda, che acquistava nel negozio Curtarelli – poi diventato il negozio Sperlari in via Solferino – per mandarle in regalo agli amici più cari, dall'editore Ricordi ad Arrigo Boito alla contessa Maffei. In città frequentava anche il sarto Cantoni e non mancava quasi mai di far visita alla cognata Barberina Strepponi, dama di compagnia presso alcune famiglie aristocratiche, che gli preparava dei piatti di marubini fumanti. Una sosta nella chiesa di Sant'Agostino per ammirare la pala del Perugino era per lui un'altra tappa obbligata. Una città di affari, cose buone e passatempi ma non una città “della musica”: non frequentò mai il teatro della città e fu sempre refrattario a parlare di musica. Rifiutava di parlare di lavoro, insomma, come ciascuno di noi quando è in un momento di svago.



Plinio Perilli, poeta, critico letterario e saggista di respiro internazionale, torna all’A.D.A.F.A. con una nuova proposta di ascolto: la vita e la musica di Giuseppe Verdi attraverso le testimonianze letterarie del Novecento italiano. In particolare a fare da fil rouge nella narrazione saranno gli scritti di due tra i più estrosi e multiformi autori “sinesteti” del secolo passato: Bruno Barilli, l’esegeta acceso e fantasioso dell’opera di Verdi (Il paese del melodramma, 1929) e Alberto Savinio, con la sua biografia del musicista connotata dalla verve insieme metafisica e graffiante ( Narrate, uomini, la vostra storia, 1942). In un gioco di coesistenza tra parola, immagine e musica, Perilli indagherà sui ritratti che i due autori ci hanno tramandato del grande maestro di Busseto, perché “ se il discorso di Barilli porta a Verdi, quello su Savinio consente di saldarlo con tutta la tradizione – e la conseguente innovazione – nobile del ‘900.”